Tre domande a Mara Harvey

Le conoscenze in ambito finanziario: una necessità anche per le ragazze.

Budget, risparmio e investimenti: un’altra ineguaglianza di genere.

Sul mercato del lavoro, le differenze di genere emergono nella scelta delle professioni, nei livelli di stipendio e nelle opportunità di carriera. Alcune disparità si riscontrano però anche nella relazione con la moneta, col risparmio, coi capitali e nella gestione finanziaria. La borsa, la finanza, il rischio e gli investimenti sembrano interessare più i ragazzi delle ragazze e questo si riflette pure nella scelta degli indirizzi accademici. Inoltre, all’interno delle coppie, nonostante la parità contrattuale riconosciuta da molti anni, spesso pare sia l’uomo a gestire le finanze del nucleo famigliare. È veramente così? E come lo si spiega? Nel corso di un’intera vita anche la donna si trova, per più ragioni, a dover gestire questioni finanziarie: con quali conoscenze e sensibilità le affronta?

Se guardiamo alla storia del settore bancario notiamo che in passato le posizioni femminili prevedevano mansioni di segreteria o altre attività amministrative e di supporto. La situazione è mutata negli ultimi decenni, ma ancora oggi sono poche le donne che occupano le cariche più importanti di un istituto di credito, come quella di chief executive officer (CEO) o di presidente del consiglio di amministrazione, nonostante una maggiore presenza nelle funzioni di quadro. È questo, ad esempio, il caso di Mara Harvey che, dopo un’importante carriera nel settore bancario, ha intrapreso una svolta professionale per dedicarsi maggiormente a questi argomenti.

Pietro Nosetti: La finanza, la borsa e il rischio sembrano interessare soprattutto i ragazzi. Ma è davvero così e per quale motivo? Alla luce della sua lunga esperienza in ambito finanziario, quali sono le considerazioni e le riflessioni in merito?

Mara Harvey: Sì, confermo che la borsa e i temi finanziari interessano soprattutto i ragazzi. Il linguaggio della finanza e i messaggi che il settore finanziario trasmette attraverso i media e all’opinione pubblica hanno spesso connotati più maschili che femminili. Si tratta di un fenomeno globale che genera delle ineguaglianze sociali molto profonde. Statistiche effettuate in molti paesi segnalano che già all’età di circa dieci anni le ragazze ottengono paghette, per lavoretti svolti o in regalo, significativamente inferiori a quelle dei ragazzi. Occorre pertanto riflettere in modo attivo per rimediare a questa discrepanza, spesso inconsapevole. Per un’effettiva uguaglianza di genere, ma anche in ragione delle conseguenze in termini di patrimoni finanziari nel medio-lungo termine di tutte le persone, sono necessari degli interventi in famiglia, nelle scuole e non solo, per motivare e incoraggiare le ragazze ad affrontare percorsi formativi che le avvicinino alla finanza.

Le ragazze dovranno anche loro, nel corso della vita, prendere importanti decisioni finanziarie. Una formazione in questo ambito risulta quindi utile. Come fare? Ha consigli da dare in merito alle ragazze e alle scuole medie superiori?

Innanzitutto, occorre rendere consapevoli le ragazze – ma il discorso vale anche per i ragazzi – che le scelte in ambito finanziario effettuate oggi hanno delle conseguenze significative sulla loro vita futura. Vedo molto spesso delle giovani donne preferire la vita di famiglia piuttosto che intraprendere una carriera professionale. La scelta è legittima ma occorre comunque interrogarsi sugli effetti nel medio-lungo termine, anche per quanto riguarda il risparmio e la previdenza di cui potranno disporre in futuro. Certo, parlare ai giovani di risparmio e di un futuro lontano non è semplice e, per questo, occorre ripensare il modo in cui noi adulti comunichiamo e ci confrontiamo con la finanza. Il nostro comportamento influisce infatti sulla loro percezione, fin da bambini. Inoltre, l’accento andrebbe messo non solo sul risparmio, ma anche sulle opportunità e sulla necessità di investire fornendo solide conoscenze economiche e finanziarie che permettano loro di fare scelte ponderate.

Secondo lei, quale figura femminile del presente o del passato potrebbe costituire, nell’ambito della gestione delle finanze pubbliche o private, un riferimento per le ragazze?

Per fortuna oggi ci sono alcune giovani donne che hanno fondato start-up e che costituiscono dei riferimenti in ambito finanziario. Si tratta di figure che possono contribuire a mettere a loro agio le ragazze quando si affrontano argomenti finanziari. Penso ad esempio a Rihanna, famosa cantante, attrice e modella, ma anche nota imprenditrice nel settore della moda e dei cosmetici. Un altro esempio è Whitney Wolfe Herd, la giovane fondatrice e CEO della società Bumble recentemente entrata in borsa.

Massimo Filippini

Dr. Mara Harvey ha lavorato per oltre vent’anni nel Wealth Management di UBS assumendo differenti ruoli dirigenziali in Svizzzera e all’estero. Ha pubblicato “Women and Risk: Re-writing The Rules” (2019) e “A Smart Way to Start” (serie di libri per ragazze e ragazzi, 2018-2021). Ha fondato e dirige Smartwaytostart.com.

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Articolo di:
Pietro Nosetti
creato il 01.03.2022
cambiato il 04.04.2024