Le competenze finanziarie: una necessità per tutti

Tre domande a Sara Duric

Il programma di formazione Iconomix ha l’obiettivo di promuovere l’educazione economica, che include anche quella finanziaria. Di conseguenza, lo spettro tematico di Iconomix si spinge oltre l’educazione economica in senso stretto, abbracciando tra gli altri anche aspetti legati alle finanze personali. Ecco perché Iconomix partecipa attivamente da tre anni alla Swiss Money Week, il cui slogan è «Parliamo di soldi!».

Cos’è un prestito a interesse variabile? Quali tecniche esistono per poter gestire il proprio denaro? Conviene acquistare delle criptovalute?

Sono interrogativi ricorrenti in una società nella quale il denaro è molto presente: pagamenti, spese, finanziamenti, gestione del proprio reddito e del proprio risparmio e altre operazioni fanno parte della vita quotidiana anche dei giovani. Eppure, non tutti dispongono di conoscenze e competenze sufficientemente solide per affrontare queste situazioni e gestire in modo consapevole le proprie risorse finanziarie. Casi di indebitamento, anche presso i giovani, non sono rari. Cosa si può fare?

Di queste domande, oltre che le scuole, si occupano associazioni e iniziative private, pubbliche o semi-pubbliche. È ad esempio il caso della Swiss Money Week, che riunisce enti attivi nel campo dell’educazione finanziaria e della prevenzione all’indebitamento.

Per conoscere le attività della Swiss Money Week abbiamo intervistato Sara Duric.

Educazione finanziaria

Le competenze di finanza rientrano nelle qualifiche chiave che i giovani d’oggi devono possedere per affermarsi nella società e nel mondo del lavoro. Fulcro del programma formativo di Iconomix è proprio l’educazione finanziaria, infatti circa la metà dei moduli offerti tocca tematiche proprie a tale ambito.

Alla pagina sull’educazione economica

Pietro Nosetti: Quando e con quali obiettivi è nata la Swiss Money Week? Inoltre, quali sono le attività che avete realizzato o che intendete realizzare?

Sara Duric: La Swiss Money Week, settimana di sensibilizzazione dedicata all’educazione finanziaria, nasce nel 2020 e ricorre annualmente alla fine di marzo. Tra le organizzazioni si contano istituzioni ed enti senza scopo di lucro provenienti da ogni angolo della Svizzera e attivi nell’ambito dell’educazione finanziaria o della prevenzione all’indebitamento. Tra questi, anche il Cantone Ticino, che da ormai diversi anni si impegna nella prevenzione di questo complesso e trasversale fenomeno. A livello globale la campagna è promossa dall’OCSE ed è rivolta nello specifico ai giovani, mentre il modello svizzero prevede iniziative rivolte a diverse fasce della popolazione, ragazzi e ragazze inclusi. L’obiettivo comune è semplice: parlare il più possibile di soldi, affinché un tema così significativo non sia più considerato tabù. La convinzione condivisa è che questa sia la strada per accrescere le competenze di ognuno nella gestione del proprio budget, legittimando allo stesso tempo le persone a chiedere tempestivamente aiuto quando ritengono di non avere più il controllo della propria situazione finanziaria. Le attività in programma includono formazioni, eventi informativi e consulenze specialistiche, con proposte ludico-didattiche e interattive rivolte soprattutto ai più giovani. Per rendere tali attività coinvolgenti e attuali, di anno in anno le organizzazioni promotrici impostano il programma attorno a un focus tematico. Nel 2023 si affronterà il tema dell’inflazione.

A suo avviso, quali sono le principali difficoltà nella gestione del denaro che i giovani di oggi riscontrano? Come si spiegano?

Le sfide odierne sono molteplici. Alcune di queste sono proprie alla fase di vita in cui si trovano, caratterizzata da importanti cambiamenti, dove la ricerca della propria identità e il desiderio di appartenenza possono influenzare le scelte individuali, anche quelle di consumo. Una conferma in questo senso giunge anche dalla statistica svizzera, che sul rapporto soggettivo con il denaro ha potuto riscontrare una maggiore propensione all’acquisto impulsivo nelle fasce di età più giovani. Altre scelte sono invece da imputare a fattori esterni, quali ad esempio le strategie di marketing sempre più astute che oggi rendono particolarmente difficile distinguere una pubblicità da un contenuto non promozionale, in particolare sui social media.

Quali sono le competenze più importanti nell’ambito dell’educazione finanziaria che un giovane dovrebbe possedere? Come può svilupparle?

Competenze sociali e sistemi di valori basati su solidi principi etici e morali, trasmessi attraverso una cultura aperta al dialogo che permetta ai giovani di sperimentare e di imparare dai propri errori, sono alla base dell’educazione al ruolo di cittadini e consumatori. È questo che in generale ci permette di comprendere e guidare i nostri comportamenti di consumo, senza che siano condizionati dalle dinamiche sociali. Da qui è poi possibile acquisire anche gli strumenti pratici per poter pianificare e gestire il denaro in funzione dei propri obiettivi di risparmio e delle proprie disponibilità.

Sara Duric

Laureata nel 2018 in Economia con specialità in Public Management and Policy, oggi è collaboratrice scientifica della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del Cantone Ticino, dove si occupa di politiche pubbliche e prevenzione in ambito sociale. In particolare coordina le misure cantonali di prevenzione all’indebitamento eccessivo.

Articolo di:
Pietro Nosetti
creato il 16.03.2023
cambiato il 15.04.2024